Il Rapporto con il territorio

( le notizie sono tratte da uno studio effettuato nel 2005 dagli architetti Zippo Domenico, Corvino Salvatore, Palese Antonio,Del Villano Raffaele)

Cenni introduttivi – Rapporto con il Territorio
Il Comune di Casal di Principe è geograficamente ubicato nel  territorio dell’agro Aversano, nella parte sud-ovest del comprensorio casertano, posizionato al centro dell’area anticamente conosciuta come “Liburia” (in seguito denominata “terra di lavoro”).
Un tempo questa zona era composta da pinete, paludi, lagni e laghetti e aveva un paesaggio vario e lussureggiante, che comprendeva anche la zona dell’antica “Silva Gallinaria”.  Questa “silva” (la pineta di Patria) era un bosco vasto e sterminato, luogo di caccia  ricco di selvaggina ( beccacce, gallinelle, folaghe) e legname pregiato. Più o meno lo stesso spazio anticamente costituiva “l’Ager Campanus” ed aveva come confini ad Ovest il corso inferiore del fiume Volturno, a Nord i monti Tifatini fino all’odierna  cittadina di Maddaloni, a Sud il mare. L’agro era, ed è tutt’oggi, attraversato dal corso del Fiume Clanio (conosciuto col nome di “Regi Lagni”).
Questo territorio è stato, fin dall’antichità, abitato secondo una struttura insediativa di tipo agricolo.
 Le notizie sull’origine di Casal di Principe non sono esaurienti, in quanto sono ancora oscuri diversi periodi storici che ne hanno caratterizzato la nascita e la crescita. Gli storici, infatti, hanno posto la loro attenzione più sulla città di Aversa che sul suo comprensorio, concentrando le ricerche a partire dal periodo normanno.
Tra coloro che hanno fatto ricerche sulle origini del  paese, Florindo Ferro afferma che Casale sarebbe stata fondata verso la fine del V sec.d.C.,da coloni romani provenienti dalla vicina “Liternum”, distrutta dai  barbari (l’ipotesi ripresa dal Corvino) . In nessun documento riferito a quel periodo , però, compare il nome di Casale (mentre vengono menzionati paesi vicini come Frignano Piccolo e Maggiore, Trentola, Parete, Lusciano).
Leopoldo Santagata, invece, sostiene che Casale sarebbe nato intorno al 300 d. C. ma avrebbe tardato a trovare una sua  fisionomia di villaggio che sarebbe avvenuta solo intorno all’VIII o IX sec.d.C..  Il termine “Casale” riporta, infatti, alla centuriazione romana e al 300 d. C.. I Gromatici, che erano addetti alla centuriazione, riferiscono che i “termini” di essa erano rappresentati dai “Casales o Casalia”, che erano le fattorie di confine.  Questa parola, con tale significato, cominciò ad usarsi all’epoca di Costantino ( 300 d. C.) . La parola “casa”, che, in epoca classica, designava la fattoria del padrone (da cui “casarii, coloni” ed ebbe lo stesso significato dell’antico “tugurium”, in opposizione a “villa”, che era la casa padronale sul “fundus” ) passò ad indicare la fattoria principale, mentre quella di confine fu rappresentata, come abbiamo detto, dai casales (termini) e dai casalia (signa).
 La parola “di Principe” fu aggiunta molto più tardi, quando Guglielmo Stendardo, a cui Carlo d’Angiò aveva donato il feudo di Casale , era feudatario del paese. Il termine compare, per la prima volta, in un documento del 1270 e potrebbe rappresentare un segno di riconoscenza per alcuni  privilegi ricevuti dal re angioino.